Il basket: «Anche i giocatori faranno i corsi»

I dirigenti del Sant’Orsola Tavoni Sassari raccontano come intendono ottemperare agli obblighi

10/06/2013

SASSARI. Scarsa informazione e crisi economica sono due degli ostacoli maggiori alla prevenzione sanitaria, e pazienza – secondo qualcuno – se alla fine a rischiare sono gli atleti, quegli stessi atleti che poi vincono le partite nel nome delle società sportive e per la gloria dei dirigenti di turno.
Non è un problema solo di sua maestà il calcio, e per fare un esempio nel basket la situazione sembra essere migliore rispetto agli ambiti calcistici, forse per una presenza anche meno numerosa di squadre nell’isola.
Tra le società più attente c’è il Tavoni Sant’Orsola di Sassari, recente protagonista nei play off della Divisione nazionale C.
«Nelle partite ufficiali sono sempre presenti due medici, un cardiologo e un medico di base – spiega Antonello Franzil, dirigente responsabile della società sassarese. E’ così perché nel campionato di Divisione C nazionale la presenza di un medico in campo è obbligatoria».
Secondo le Disposizioni organizzative annuali della Federazione “la presenza del medico è obbligatoria per la squadra ospitante nei Campionati nazionali senior, e regionali maschili di C, D e B femminile». Oltre al medico, le disposizioni regolano anche la questione defibrillatori. «Nelle gare dei campionati cazionali - si legge nelle normative - è obbligatoria la presenza sul posto di un’ambulanza con defibrillatore. Nel caso in cui l’impianto sia dotato di un defibrillatore con personale abilitato all’utilizzo, l’ambulanza ne può essere sprovvista». Non tutti però possono sostenere le spese di un nuovo macchinario.
«Il defibrillatore dovrebbe essere già presente nell’impianto sportivo – dichiara Franzil –. A Sassari il PalaSerradimigni e la palestra “Luca Simula” sono dotate dell’apparecchio».
Grande attenzione anche per le sedute di allenamento e per le visite medico-sportive. «In questo momento il Sant’Orsola sta valutando una copertura anche durante gli allenamenti – dice -. Per la prossima stagione faremo seguire il corso a due membri dello staff o a due giocatori. Le visite invece vengono fatte con largo anticipo, prima di iniziare il campionato. La copertura sanitaria prima che parta la stagione ufficiale è necessaria per lavorare al meglio». (v.l)

Da La Nuova Sardegna: http://lanuovasardegna.gelocal.it/sport/2013/06/10/news/il-basket-anche-i-giocatori-faranno-i-corsi-1.7236022